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Rimane a mezz’aria.
Questo cucchiaino di zucchero
danza in un andirivieni
tra la tazzina fumante e la zuccheriera.
Ne ho perso il conto
nella sterminata distrazione di un attimo.
Restiamo sospesi
io
il cucchiaino
il conteggio.
L’orologio alle mie spalle
martella
sull’afa di questo dopopranzo
il ritmo di un impercettibile
carica
che invita alla riscossa
le mie volontà piegate.
C’è un filo metallico
che unisce tutto il mondo
che dispiega queste mie parole erranti
che conduce il suono di ogni singola sillaba
ma non concepisce il silenzio
come spazio vero
e non congiunge questi miei occhi
alla loro collocazione
naturale
e
necessaria
nell’istante esatto
che intercorre
tra il primo
e il secondo
cucchiaino
di zucchero.
Sorella mia
il mondo non conosce
e non capisce
le nostre giovani promesse,
che il sangue mischiato
diventa sacro e indivisibile
e
all’alba di una notte insonne
ci ha parlato
fischiandoci nelle orecchie
fino a scoppiarci dentro
in una risata lunga
quanto il nostro tempo.
Spalla a spalla.
In lunghi cappotti di pelle nera.
Giustizieri di piccole ali spezzate.
Vagabondi quanto basta.
Abitanti dei tetti,
al cospetto delle montagne più belle
e delle stelle più belle,
abbiamo sussurrato
al gigante che dorme
ogni segreto.
Insieme.
Insieme è forse un passo nella nebbia
accompagnato da altro passo che non t’appartenga
eppur ti segue infondendoti il coraggio
d’inoltrarti dove non si vede? mano nella mano
parliamo piano a voce bassa
non disturbiamo l’incedere meccanico del tempo
così che non ci sorprenda
fare i conti con noi stessi
la libertà di sbagliarli tutti questi conti
voglio rubarla ad ogni costo
e vivere sospeso dal giudizio.
quante volte ho scambiato il mio sangue
per stipulare un contratto
che fosse quanto più duraturo possibile
ma è bastato che cambiasse la composizione del sangue
perché il patto andasse a monte
si diluisce il succo di una storia
si perdono i contorni
la memoria non conserva più
nemmeno le scosse più forti
che ci fecero sobbalzare nel cuore della notte
un paio d’occhi neri diventano verdi
e si cambia il colore a chi ti guardò
andare in pezzi in nome della spettacolarità.
deve essere bello confondersi nel buio
illuminati soltanto anche dalla luce di stelle qualunque
deve essere bello scambiarsi la pelle
e fare promesse giovani come i respiri di una volta
anche se nessuno le ascolterà a parte voi due
voglio guardare al futuro
ma con gli occhi che avevo
quando ero ancora in grado di dire ti amo
a una ragazza pericolosa
a un lavoro duro
a una poesia misteriosa
a una vita che ancora non mi aveva mostrato
il suo la lato più oscuro
senza paura di sembrare sdolcinato
come invece mi accade adesso
solo per aver affilato un paio di rime facili
e cercare di defilarmi di traverso.
è sempre un piacere leggerti, ciao a presto.